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Le lampade per l’agricoltura di CLed

By sdg 2, sdg 9, technology

Tra poco sugli scaffali dei supermercati cresceranno i vegetali. Il progetto di C-Led è un passo nel futuro della filiera alimentare!

Cristina: La filiera agroalimentare ha forte impatto sulle risorse naturali che sono sempre più scarse e dunque la si sta ridisegnando. Inoltre, la popolazione mondiale sempre più si sposta dalle campagne alle città, e dunque così anche il cibo che consumiamo. Siamo venuti all’Istituto di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna perché qui si stanno facendo delle importanti ricerche. Alessandro, costa state studiando?

Alessandro Pasini: Le piante non assorbono tutta la luce ma solo determinate frequenze luminose che sono dette fotosinteticamente attive. É possibile replicare le stagioni grazie alle luci artificiali e al microclima che andiamo ad adattare in base alla pianta che vogliamo far sviluppare.

Cristina: E quindi questa è una luce estiva o invernale quella che vediamo?

Alessandro: É per i pomodori quindi tipicamente estiva e in grado di far crescere e sviluppare i pomodori anche in inverno.

Cristina: Premesso che siamo grandi sostenitori di mangiare cibi locali e di stagione, ma il vantaggio di crescere pomodori e lamponi tutto l’anno?

Alessandro: Nella cultura di oggi, l’alimentazione prevede di mangiare tutto e sempre. L’Italia è una grandissima importatrice di pomodori fuori stagione ma anche di frutti di bosco. Per cui con queste soluzioni pensiamo di portare un beneficio.

Cristina: Come mai avete quattro vasche per il basilico?

Alessandro: Stiamo testando diverse frequenze luminose che abbiamo scomposto in rosso e blu con l’idea di arrivare alla pianta che ha una dimensione maggiore e aromi maggiori. Nella parte superiore stiamo testano luci per la micropropagazione, che è il primissimo processo duplicazione delle piante e a seconda del tipo di pianta e a secondo della dimensione che si vuole raggiungere stiamo testano dei bianchi diversi.

Cristina: Qual’è la differenza tra un germoglio e microgreen?

Alessandro: I germogli nascono in acqua e hanno bisogno di un tempo tra uno e due giorni. I microgreen hanno bisogno di un substrato, quindi terra ad esempio e acqua potabile. Hanno bisogno di un tempo tra i 5 e i 10 giorni.

Cristina: Qual’è il vantaggio nutritivo di un microgreen?

Alessandro: Anche di 70 volte superiore all’ortaggio allevato in pieno campo

Cristina: Siamo in un prototipo di supermercato, dove qua c’è un’unità di crescita che usa le stesse tecnologie con le luci led. Quando vedremo questo nei supermercati?

Alessandro: Non è futuro ormai, tra poche settimane avremo questa vetrina all’interno dei primi supermercati e saremo anche in grado di controllarla digitalmente per accendere o spegnere l’illuminazione o per attivare il sistema di irrigazione che è completamente automatico.

Cristina: Sistemi di coltivazione indoor come questi hanno tanti vantaggi, ad esempio la riduzione quasi totale di sostanze chimiche additive e il risparmio pensate fino al 90% rispetto al consumo idrico in agricoltura tradizionale.