Cristina: L’insostenibilità sociale ed ambientale delle filiere alimentari globali che passano per lo sfruttamento di allevatori e pescatori o la contaminazione dei cibi, non solo turba le nostre coscienze, minaccia la nostra salute. Presto saremo 9 miliardi, e non avremo abbastanza cibo di qualità per nutrire tutti. Inoltre di questo passo stiamo seriamente mettendo a rischio anche il nostro pianeta. Nella follia surreale del nostro tempo 800 milioni persone muoiono di fame e noi diamo i pesci ai polli e la soia alle vacche. Che futuro ci attende?
Marco Ceriani: Beh ci attende un futuro diverso. Dal punto di vista alimentare dovremmo portare un po’ più di chiarezza, tornare con un po’ più di natura e soprattutto accorciare la catena alimentare. Gli insetti sono indicati dalla FAO come le proteine del futuro, anche se poi sono le proteine del nostro passato.
Cristina: Quali sono i vantaggi dal punto di vista nutrizionale e ambientale?
Marco: I vantaggi sono tanti, gli insetti sono piccoli, consumano poco, emettono poco in termini di CO2, e quindi sono una buona idea sicuramente come mangime per gli animali perché sono un cibo naturale. Ma sono anche una buona idea per noi perché noi abbiamo sbagliato animali, quelle che tu hai citato prima sono cattivi convertitori. L’insetto converte molto meglio, siamo al rapporto di quasi un kg di mangime per un kg di insetto quindi abbiamo trovato un qualcosa che può nutrire realmente tutte le persone che il mondo ospiterà. Abbiamo un mondo solo.
Cristina: Contro il rapporto di 8 a 1 per una vacca ad esempio.
Marco: Assolutamente si, ma anche un consumo di acqua molto minore, di suolo, di energia. Emissioni di CO2 molto basse. Noi dovremmo stare sotto ai 2 gradi di aumento di temperatura, ma questo è quasi impossibile farlo visto che l’agricoltura dovrebbe aumentare del 70% per mantenere i nostri 9 miliardi di persone.
Cristina: In molti paesi però gli insetti si mangiano.
Marco: Assolutamente si, 50 paesi al mondo, 2 miliardi di persone. A questi vanno aggiunti molto paesi europei e il Nord America, che si sono aggiunti di recente, quindi potremmo dire che un terso del mondo lo sta facendo. La FAO ha fatto un sondaggio ed è andata a chiedere nel mondo, a chi mangia insetti, perché li mangiano e la risposta è stata del 70% perché sono buoni.
Cristina: Mi hai molto incuriosita, questi immagino siano prodotti alimentari. Ho una farina, dei chips, e questo?
Marco: Questo è il panseta, è un panettone ecosostenibile perché è fatto con il baco da seta, lo scarto di lavorazione del filato.
Cristina: Posso? Me lo offri?
Marco: No, assolutamente, perché siamo in Italia ed è vietato. Potrei fartelo assaggiare in Francia, Belgio, Olanda, ma non qui.
Cristina: Siamo in uno dei parchi tecnologici di ricerca avanzata, proprio sulla filiera di allevamento dell’insetto e non lo posiamo dare neppure agli animali. Non resta che annusarlo, è anche buono.