I computer potranno diventare più intelligenti degli umani? Potranno aiutarci a risolvere le grandi sfide del nostro tempo? Ne parliamo con lo scienziato italiano Federico Faggin, che nel 1971 inventò il primo microprocessore, rivoluzionando il mondo. Nel 1986, partendo dal presupposto comune che la coscienza è una proprietà del cervello, si impegnò per sviluppare computer capaci di autoapprendere e diventare coscienti. Che ne sarà dell’essere umano? Di cosa si occuperà? Quale sarà il prossimo cambiamento necessario? Ascoltate cos’ha da dire uno degli uomini più geniali del nostro tempo sul futuro che stiamo costruendo
Cristina: I computer potranno diventare più intelligenti degli umani? Potranno aiutarci a risolvere le grandi sfide del nostro tempo? Ne parliamo con lo scienziato italiano Federico Faggin, che rivoluzionò il mondo nel 1971 inventando il primo microprocessore. Nel 1986, partendo dal presupposto che la coscienza è una proprietà del cervello, si impegnò per sviluppare computer in grado di autoapprendere e diventare coscienti. Federico a che punto siamo con lo sviluppo dei computer coscienti?
Federico Faggin: Non siamo neanche partiti. I computer coscienti secondo me non saranno possibili. Il computer è semplicemente un manipolatore di simboli, benché all’inizio pensassi che il computer potesse essere consapevole, questo parliamo dell’86..’87. Avevo anche io pensato che la complessità del cervello potesse esprimersi attraverso la coscienza, poi pensandoci, cercando di capire e creare un computer che potesse essere consapevole, mi sono accorto che questa era un’impossibilità perché non c’è nessuna legge fisica che permetta di trasformare i segnali elettrici – quelli del computer oppure i segnali biochimici del cervello – in coscienza, in sensazioni o in sentimenti. Noi percepiamo il mondo con sensazioni e sentimenti.
Cristina: Quali sono i rischi di partire dal presupposto che i computer diventeranno coscienti?
Federico Faggin: Molta gente viene sviata nella maniera in cui pensa di essere, pensa che la vita sia simulabile in un computer e così via, che la consapevolezza sia downloadable in un computer. Tutte queste sono cose che non hanno veramente nessun fondamento scientifico, infatti il fondamento scientifico le nega, quindi perché preoccuparsi? La macchina non ha comprensione, la consapevolezza è ciò che ci da la comprensione della realtà, il fatto è che siamo molto di più di quello che pensiamo di essere e questo può essere soltanto compreso attraverso un’esperienza vissuta, non può essere compreso mentalmente. Finché l’uomo crede che l’unica comprensione sia una comprensione mentale, invece che esperienzale, si sbaglierà. Purtroppo la scienza oggi pensa che sia tutto mentale e invece si dimenticano del loro cuore e si dimenticano spesso anche della loro pancia, e del coraggio. Finchè la scienza che è l’autorità non riconosce altro che materia, la fisicalità e disconosce qualsiasi aspetto che puzzi di qualcosa che non sia materia abbiamo un problema grandissimo. È quando qualcuno incomincia a riconoscere qualcosa che non è riducibile alla materia che si apre tutta una possibilità di nuova conoscenza, nuova esperienza che oggi è oggi negata. Il fisico risponderà tipicamente a un discorso come “faccio io”, “ah ma quest è filosofia” e in questo modo è buttato via tutto da una parte e si continua come prima.
Cristina: Proprio la comprensione della realtà ha convinto 193 paesi a stilare e adottare l’agenda 2030 e i 17 SDG. Federico Faggin è stato un propulsore fondamentale di tante innovazioni – dunque il numero 9 gli appartiene a pieno titolo. E il suo studio della coscienza tocca tutti gli altri.
Parte II
Cristina: In un mondo sempre più automatizzato, dove appunto anche molti lavori ripetitivi verranno sostituiti dai robot, l’essere umano di cosa dovrà o potrà occuparsi?
Federico Faggin: Del suo sviluppo emotivo, spirituale, mentale e questo naturalmente è la speranza che l’intelligenza artificiale, usata bene, possa portare a questo. Il problema è quando invece viene usata contro l’uomo o per ridurre l’uomo, che è manipolabile, per consumare generi che gli sono proposti attraverso la manipolazione dell’informazione, quello è il problema. L’etica è fondamentale, certamente quando l’intelligenza artificiale sarà usata in medicina, oppure nella guida automatica, stabilire regole etiche di comportamento diventa essenziale. Per non parlare dell’uso dell’intelligenza artificiale nella guerra, come ci sono già stati problemi etici per esempio con le armi chimiche, quindi ci sono trattati e cose così. Il problema diventerà sempre più serio, man mano che la tecnologia diventa più potente, però l’etica si può sempre violare, è li il problema. Come facciamo quando l’etica viene violata? Il problema fondamentale di cambiare l’immagine che l’uomo ha di se in modo che si regoli da solo, quindi è un problema di educazione della coscienza di chi è l’uomo, perché si cambia fuori perché dal fuori bisogna cambiare dentro. Oggi si pensa che per cambiare da fuori si può cambiare dentro una persona, ma quello non funziona, si può solo cambiare qualcosa fuori se uno cambia da dentro, ed è li proprio il problema della coscienza. È li il passo fondamentale che l’uomo deve fare oggi, deve capire che non è una macchina. L’uomo non è una macchina, è un essere spirituale.
Cristina: Ha fiducia che l’umanità potrà collettivamente risvegliarsi? Soprattutto in relazione alle questioni climatiche?
Federico Faggin: Non c’è scelta, l’umanità deve cambiare. Per risolvere i problemi del cambiamento climatico che avverranno tra 30, 40, 50 anni potenzialmente catastrofico e quindi richiedono l’umanità, che si mettano d’accordo a risolvere questo problema come umanità, non più come paese.
Cristina: Ci sarà o no una tecnologia in grado di accelerare questo processo?
Federico Faggin: La tecnologia è facilmente raggiungibile se il mondo si mette d’accordo a trovarla, di fatti c’è una tecnologia fondamentale che secondo me, per caso, appare allo stesso tempo che c’è un problema a livello globale, che è internet. Permette alle persone di mettersi d’accordo in un giorno, tutto il mondo può sapere quello che succede nel mondo.
Cristina: In questa cornice, l’innovazione tecnologica SDG 9, potrà aiutare l’umanità a onorare tutti i 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Sta a noi. Federico Faggin conclude la sua autobiografia Silicio con una frase molto calzante di Albert Einstein che dice: I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi, gli esseri umani sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L’insieme dei due costituisce una forza incalcolabile. Occhio al futuro!
In onda 8 e 15-2-2020